Anche Dicembre è arrivato e con il cambio del mese torna la rubrica de l’Italia nel piatto dedicata alle ricette natalizie della nostra tradizione.
Questa volta sono davvero curiosa di scoprire le preparazioni tipiche delle altre regioni perché, se escludo panettone e torrone, conosco davvero poco della nostra cultura gastronomica legata alle feste natalizie.
Per rappresentare le mie Marche ho scelto un dolce tipico del maceratese ed in particolare del paese di Apiro dal quale questi bocconcini di frutta secca prendono il nome. Dolce ricco come erano tutte le preparazioni riservate alle feste e dolce realizzato con quello che era disponibile in casa: la frutta secca raccolta a fine estate e conservata per tutto il lungo inverno, i liquori preparati in gran segreto con l’alambicco (con il mistrà come protagonista), la sapa prodotto rappresentativo della nostra tradizione ottenuto dal mosto di vino cotto a lungo fino a ridursi in uno sciroppo denso e altamente zuccherino.
Molte delle ricette di questo periodo e più in generale quelle legate alle festività religiose si tingono di rosso alchermes, arrivato in Italia grazie agli Spagnoli i quali a loro volta lo ereditarono dagli Arabi. Conosciuto anche come liquore dei Medici, per l’apprezzamento riscosso durante la loro dinastia, la sua prima ricetta venne trascritta nella metà del ‘700 da Frà Cosimo Bucelli, direttore dell’Officina di Santa Maria Novella. L’alchermes viene realizzato con alcol puro, zucchero, acqua e cocciniglia che altro non è che un insetto (!) minuscolo il cui corpo essiccato e ridotto in polvere rilascia una sostanza rossa altamente colorante.
La ricetta dei cavallucci di Apiro che vi propongo è stata adattata da quella presente nel libro “La cucina delle Marche” di Alessandro Molinari Prandelli.
Curiosi di scoprire le specialità delle altre regioni? Non vi resta che sbirciare ai seguenti link:
Piemonte – Il torrone alle nocciole http://j.mp/torrone-nocciole
Liguria – Ravioli di pesce http://
Lombardia – Bignolata mantovana http://www.kucinadikiara.it/
Friuli Venezia Giulia – Buaidnik http://
Emilia-Romagna – Tortellini alla bolognese –http://
Toscana – Cavallucci e berriquocoli di Siena http://
Umbria- Pinoccate http://
Abruzzo “ Celli Pieni”dolci tipici della tradizione abruzzese http://ilmondodibetty.it/
Lazio: Ceciaroli http://
Campania Scialatielli bucati con i purptiell affugat http://
Basilicata Crispi lucani http://
Calabria Pitta mpigliata o pitta nchiusa http://
Puglia: Sannacchiùdere http://
Sardegna – Pan’e Saba http://
CAVALLUCCI DI APIRO (per 25 biscotti circa)
Per la pasta:
- gr 500 di farina
- 1 bustina di lievito per dolci in polvere
- gr 120 di zucchero
- gr 60 di burro
- 4 uova
- un pizzico di sale
Per il ripieno:
- gr 150 di noci
- gr 100 di mandorle
- gr 50 di nocciole (frutta secca già sgusciata)
- gr 200 di fichi secchi
- gr 200 di sapa
- gr 100 di pangrattato
- gr 100 di zucchero
- 1 cucchiaino di alchermes
- 1 cucchiaino di cognac
- 1 cucchiaino di mistrà
- la scorza grattugiata di un limone
- la scorza grattugiata di un arancia
- 2 tuorli d’uovo
Per rifinire: alchermes, zucchero semolato bianco
E’ fondamentale preparare il ripieno il giorno prima affinché si rassodi al punto giusto.
Tritiamo la frutta secca e uniamola a tutti gli altri ingredienti lavorando bene con le mani per amalgamare. Trasferiamo in frigorifero coperto da pellicola a riposare.
Prepariamo la pasta. In una ciotola uniamo la farina con le uova, lo zucchero, il burro a pezzetti, il lievito in polvere ed il sale. Formiamo una palla e lasciamo riposare almeno mezz’ora ora in frigorifero.
Stendiamo in una sfoglia non troppo sottile dandole una forma quadrata e ricaviamo delle strisce di circa 7-8cm per 5cm. Posizioniamo sopra ciascuna striscia un rotolino di ripieno ben compattato e chiudiamo bene lasciando le estremità nella parta inferiore. Con una forbice affilata pratichiamo 3 tagli sul dorso.
Trasferiamo in una teglia coperta da carta forno e cuociamo a 20o° per 15-20 minuti fino a doratura. Appena sfornati, quando ancora caldi, li pennelliamo con l’alchermes (eventualmente allungato con un po’ di latte) e li passiamo in un piattino con dello zucchero semolato, in modo che aderisca alla loro superficie.
Una meravigliosa sintesi dei profumi e sapori del Natale. Bocconcini intensi da mangiare vicino al fuoco 🙂
Ma che meraviglia questa ricetta!!!! Bravissima e sembra anche molto buonaaa! Devo dire che cambiano aspetto ma i nostri dolci di Natale almeno negli ingredienti un pò si assomigliano tutti:-)))) Un abbraccio.
Mi piace moltissimo scoprire le tradizioni culinarie delle altre ragioni, i dolci in particolare. E questi mi “allettano” da morire con la frutta secca che adoro. Forse quello che voi chiamate SAPA da noi in Abruzzo (vivo a Monza ma la mia famiglia di origine vive lì) lo chiamiamo semplicemente – in dialetto – “mistecotte” (mosto cotto, non sono sicura della sua scrittura). Investigherò con mamma :). Grazie!
davvero curiosi questi dolcetti ripieni, ricchi di sapori e profumi, una squisitezza per il fine cenone! grazie della bella proposta!
Bellissimo questo viaggio nelle tradizioni natalizie italiane.. che mi hanno fatto scoprire questi cavallucci, assolutamente sconosciuti fino ad ora.
Io adoro la frutta secca e tutti i dolci che la contengono, e i tuoi dolcini devono essere buonissimi!
Ciao!
Volevo invitarti al concorso natalizio di Prelibata —> http://blog.prelibata.com/profumo-di-natale-concorso-delle-feste/
Leggi il regolamento e fammi sapere se ti interessa far parte della gara 😀
La tua ricetta fa al caso nostro!
Grazie mille!
Bellissimo post! grazie per averci fatto scoprire questa meravigliosa tradizione umbra.
un ripieno golosissimo per questi dolcetti, anche se siamo regioni confinanti, non conoscevo questa ricetta.
un bacione e buone feste
Miria